Superbonus 110% e plusvalenza immobiliare: quando scatta la tassazione?
Con l’aumento delle compravendite immobiliari post-ristrutturazione, un tema spesso sottovalutato riguarda la plusvalenza immobiliare che può derivare dalla vendita di un immobile oggetto di interventi agevolati con il Superbonus 110%.
Vediamo quando si applica l’imposta e come può essere evitata.
Che cos’è la plusvalenza immobiliare?
La plusvalenza immobiliare è il guadagno ottenuto dalla vendita di un immobile a un prezzo superiore rispetto al suo costo di acquisto (comprensivo delle eventuali spese di ristrutturazione).
Secondo l’art. 67 del TUIR, tale plusvalenza è imponibile se la vendita avviene entro 5 anni dall’acquisto o dalla costruzione dell’immobile, a meno che il bene non sia stato adibito ad abitazione principale per la maggior parte del tempo.
Superbonus 110% e impatto sulla plusvalenza
L’applicazione del Superbonus 110% non comporta automaticamente l’esenzione dalla tassazione delle plusvalenze.
In particolare, dal 2023, è stato introdotto un principio importante: se un immobile ristrutturato con il Superbonus viene venduto entro 10 anni dalla fine dei lavori, la plusvalenza derivante dalla vendita è tassabile.
La tassazione si applica:
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se l’intervento ha aumentato il valore dell’immobile, generando quindi un guadagno in fase di cessione;
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se la vendita avviene entro 10 anni dalla conclusione dei lavori agevolati;
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nella misura del 26% sulla differenza tra il valore di vendita e il valore “fiscale” dell’immobile (comprensivo dei costi documentati).
Quando non si paga la tassa sulla plusvalenza?
La tassazione non si applica in alcuni casi specifici:
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Se l’immobile è stato adibito ad abitazione principale del venditore per la maggior parte del tempo intercorso tra la fine dei lavori e la vendita;
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Se la vendita avviene dopo 10 anni dalla conclusione degli interventi agevolati;
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Se non è realizzata alcuna plusvalenza, ovvero se il prezzo di vendita è uguale o inferiore ai costi sostenuti.
Conclusioni
Il Superbonus 110% ha rappresentato una straordinaria opportunità per riqualificare il patrimonio immobiliare, ma è importante essere consapevoli anche dei risvolti fiscali collegati alla successiva cessione degli immobili.
In presenza di una plusvalenza, è possibile dover versare un’imposta sostitutiva, che può essere pagata direttamente al momento della stipula dell’atto notarile.
Per maggiori informazioni e per una valutazione personalizzata, è consigliabile rivolgersi al proprio notaio di fiducia.
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